L’arte che si fa cura

L’arte diventa un grande contenitore in cui l’uomo inizia a prendersi cura di sé, stabilendo un nuovo rapporto tra arte e vita.  L’opera condivisa sa dialogare con quello spazio delicatissimo della “cura”, coinvolgendo, con la forza vitale dell’arte, un gruppo eterogeneo di persone, che attraverso il gioco creativo può sperimentare una diversa possibilità ed un orizzonte inconsueto per un luogo connotato dal dolore e dall’ansia.

Si tratta di un lavoro maieutico (tirar fuori qualcosa che è già dentro) nei confronti delle possibilità espressive dell’altro, diventando ponte tra il mondo interiore e la realtà condivisa .

La malattia, che porta con sé sofferenza e angoscia, tende ad annullare la vita dell’immaginario ed a causare quella sorta di silenzio interiore che non consente di uscire dal dolore.

La figura dell’artista terapista è un esperto dei linguaggi creativo-artistici, capace di integrarsi sinergicamente

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DURATA: incontri a cadenza settimanale

MATERIALI : i materiali saranno forniti da OD’A.

MAESTRO: Greta Botteghi – Lunedì Mattina e  Mercoledì Sera

RIVOLTO a vari ambiti di disagio dalla geriatria alla psichiatria, dall’oncologia alla disabilità motoria ecc.

ACCESSO CON SCALA DISABILI