Le sue immagine  “appaiono caratterizzate da una forte spinta interiore; la sua è una intensa ricerca sulla figura, studiata sotto diverse carature formali, cromatiche e strutturali che rappresentano il fulcro centrale del suo universo tematico,  il corpo femminile. La continua ricerca ha portato ad attraversare alcune fasi che dapprima hanno raggiunto una intensa drammaticità  in cui colori come il blu e il rosso esplodevano con violenta densità: donne  efebo, cui il pennello dell’artista sacrificava ogni attributo di femminilità, oppure figure urlanti, emerse da un magma doloroso e atavico, in cui la  Poggi individuava tutto il difficile fardello di destini comunque segnati.

L’iconografia dell’immagine femminile è poi mutata nel tempo, avviando una ricerca artistica particolare e se, protagonisti dei dipinti continuano ad essere donne e bambini, questi sono però colti in attimi di  ordinaria quotidianità, di solitudine apparentemente serena, il tutto segnato dai colori di luci calde e pregnanti e dai toni pastello.

Dapprincipio furono i piccoli ritratti: volti ieratici, espressioni enigmatiche, sguardi intensi, spesso fissi e immobili. La pittrice cominciò questo suo filone di silenziosa espressività sperimentando un linguaggio che, focalizzandosi sul volto e sullo sguardo, ha consentito il recupero,  la sintesi , la reinterpretazione del tutto personale di una lezione classica che muove dal rinascimento di Antonello da Messina, al novecento metafisico di De Chirico o Morandi, Carrà o Rosai…”

 

Frammento critico : Silvia Arfelli /Enzo Dall’Ara/Rosana Ricci /Andrea Brigliadori  Mariangela Golfarelli /Serena Vernia /Odette Gelosi /Franchino Falsetti Andrea Italiano / Maria Teresa Prestigiacomo