La mia difesa ed scommessa anche sui giovani valori si  conferma qui con la presenza in mostra dell’artista Perugina Jessica Moroni. In quest’opera la Moroni esprime un senso erotico sessuale in cui la figura maschile è apologizzata attraverso la propria opera.

Cosi il “ vestido para  reuniones” si trasforma in una condivisione del proprio piacere e la gioia della donna .D’ un certo aspetto  “ provocatore ” contro certe tradizioni e i suoi tabù sessuali il lavoro ricamato a mano ricrea attraverso il colore la maniera in cui si concepiscono in certe culture, ad esempio nella sudamericana e nella centroamericana i rapporti tra “ uomo / donna “  con un carattere  più libero e in un modo di vivere la sessualità quasi esenta della repressione morale, ad esempio  del cristianesimo.

Si presenta un essere che possiamo definire come “ ermafrodito “che ingloba e racchiude la natura in se, tutte le varie forme sessuali esistenti e  di riproduzione. La femminilità è mostrata  in modo pieno nel fatto di indossare un vestito del genere in riunioni  sia nella natura che , eventualmente, in società. L’aspetto femminile si ricrea nelle forme  dei semi,  cioè un fiore, che rappresenta la parte femminile. L’aspetto fallico si ricrea tra l’ evidente e il nascosto e il tessuto contribuisce a creare un contrasto figura-fondo in cui il senso di gioia erotico vitale naturale predomina in tutta l’opera.

Alejandro de Luna critico d’arte